I 100 anni “alpinistici” dei Massi di Balme di Cantoira

3 Mag 2023 | Articoli e racconti, News & Articoli

I 100 anni “alpinistici” dei Massi di Balme di Cantoira

di Marco Blatto

Tra le palestre di roccia storiche delle Valli di Lanzo, i massi di frazione Balme di Cantoira sono di certo tra le più antiche. Si tratta due blocchi di crollo con relative schegge d’impatto staccatisi dalle pareti sopra la strada provinciale in tempo immemorabile. Queste rocce, che fanno parte del complesso meridionale della Rocca di Lities, come pure le Falesie di frazione Balme, sono costituite essenzialmente di prasiniti, rocce derivate dal metamorfismo delle lave basaltiche che costituivano l’antico Oceano della Tetide, chiusosi con la collisione delle due placche continentali e con il sollevamento dell’edificio alpino. L’origine della frequentazione alpinistica risale alla primavera del 1923, quando Eugenio Ferreri, vincitore l’estate precedente della Parete Nord dell’Uja di Ciamarella. Secondo quanto raccontava l’accademico torinese Firmino Palozzi, Ferreri vi si fermò un giorno attirato dalla possibilità di ricavarci una palestra di roccia. Con gli scarponi dell’epoca, chiodati, si sarebbe cimentato nella salita di alcune placche. Fu però proprio Palozzi, alla fine degli anni ’20 a frequentarli con maggiore assiduità. L’affermazione dei Massi di Balme come palestra d’arrampicata e per la pratica del “sassismo”, risale alla metà degli anni settanta, soprattutto grazie alla frequentazione di Gian Piero Motti e amici, che presumibilmente segnalarono i primi passaggi con bollini di vernice al minio, com’era consuetudine in quegli anni. Vi si cimentarono tutti i maggiori esponenti del cosiddetto “Circo Volante”, come specie di ritorno da un’ascensione o ritrovandosi con Motti nelle domeniche autunnali, che in frazione Breno di Chialamberto.

Le prime vie chiodate risalgono invece al 1986, quando Gigi Mennini, un villeggiante assiduo frequentatore del sito, pose alcuni chiodi a espansione per l’artificiale (donati da Antonio “Tom” Balmamion) e alcuni spit – roc sul Masso Sud, chiodando pure la placca appena salita in top-rope da Gian Carlo Grassi. I Massi di Balme di Cantoira, dunque, hanno una notevole valenza storica soprattutto per gli importanti nomi dell’alpinismo e dell’arrampicata piemontese che vi hanno lasciato una firma, oltre ad alcuni arrampicatori locali e forestieri: Gian Piero Motti, Gian Carlo Grassi, Alessandro Gogna, Marco Scolaris, Marco Bernardi (che aprì il celebre passaggio “Momo”), Marco Blatto, Marco Casalegno, Diego Re, Giovanni Groaz, Marzio Nardi, Roberto Mochino, Sergio Girardi, Elio Cacchio. L’8 giugno del 2012, nell’ambito di un progetto di turismo accessibile, i massi furono chiodati con resinati dalle Guide Alpine Valli di Lanzo. Gli ultimi anni hanno visto un nuovo lavoro di valorizzazione del sito, con l’apertura di nuove linee chiodate e il ripristino d’itinerari storici con i nomi originali, per opera di Marco Blatto. Il 14 maggio, il Comune di Cantoira, in collaborazione con l’associazione Valli di Lanzo in Verticale, il Gruppo Rocciatori Val di Sea, la Formaggeria Alpi Graie e il birrificio Grado Plato, organizza un incontro commemorativo, con la partecipazione di alcuni dei protagonisti che lasciarono una loro “firma” sui massi. Sarà anche l’occasione per ricordare Gian Piero Motti a 40’anni dalla sua scomparsa, inaugurare le nuove bacheche e gustare le tome locali in un piccolo rinfresco accompagnato dalla Birra Vertical. E perché no: anche arrampicare un po’ liberamente! L’evento avrà luogo, salvo diverse indicazioni, anche se non fosse possibile arrampicare.

 

Per le relazioni delle vie dei Massi, è possibile consultare la guida “Val Grande in Verticale” (M.Blatto, E.Bonfanti, L. e M.Enrico, Idea Montagna 2018) o il sito: www.vallidilanzoinverticale.it

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