Monte Plù – Sperone Grigio – via Diretta Integrale

30 Mar 2023 | Arrampicata, News & Articoli

Monte Plu – Sperone Grigio Integrale

a cura di Alessandro Collet

 

Ottava lunghezza

 

Difficoltà: TD, V+ A1 obbl.

Sviluppo: 260 m (sviluppo 300 m – 10 lunghezze).

Attrezzatura: normale dotazione alpinistica, 10 rinvii, serie di friends dallo 0,3 al 3, 2 corde da 60 m. Le soste sono attrezzate a spit (talvolta non collegati) tranne S4 da attrezzare su clessidra+chiodo. Utile il machete in tarda primavera-estate per l’avvicinamento…

Esposizione: sud.

Tipo di roccia: serpentino di ottima qualità.

Tempo salita: 4-5 ore

Primi salitori: G.P. Motti, P. Fulgenzi, P. Giglio, U. Manera, A. Re e I. Pivano per le prime 5 lunghezze (1967), M. De Albertis con P. e L. Fornelli per la via classica Fornelli con cui il percorso è in comune nella seconda metà della via (1950), la penultima lunghezza è la variante Appiano (1966).

Riferimenti bibliografici: A. Gogna, Cento nuovi mattini, Ed. Zanichelli; Grassi, Gran Paradiso e Valli di Lanzo. Le 100 più belle ascensioni ed escursioni, Ed. Zanichelli.

 

Relazione dal sito www.scuolaguidodellatorre

Accesso stradale: da Ceres si raggiunge la frazione Chiampernotto 941 m e si parcheggia subito dopo il ponte sul torrente, nei pressi della bacheca e della palina che indica la partenza del sentiero.

Inizio avvicinamento

Avvicinamento: salire la mulattiera cementata tra le case della borgata che, dopo una netta svolta a sinstra, entra nel bosco e risale ripidamente il castagneto.

Monaviel

Il sentiero è ben segnalato. Raggiunta l’antica borgata Monaviel 1260 m (sorgente nei pressi della prima ed unica abitazione ristrutturata della borgata), traversare fra le case in rovina e tendere a ovest (bolli color lilla) fino a raggiungere un tratto del sentiero che traversa pianeggiante fino al canale del Plu.

Dove finisce il sentiero e inizia il ravanage

Lo sperone è ora visibile in tutta la sua imponenza. Risalire il canale inizialmente sulla dx orografica, per circa 200 m di dislivello, fra placche e saltini (bolli rossi poco visibili), talvolta traversando il torrente nella parte finale, fino a che la via è sbarrata da un enorme blocco tavolare. Vincere il camino sulla sx orografica (corda fissa, poi sosta per possibile doppia in discesa) e risalire ancora il canale, piegando verso la s. orografica, fino alla base dello sperone. (2h00)

Il grande masso che si supera a dx con camino di III

Attacco: attaccare circa 10 m a monte del punto più basso dello sperone, in corrispondenza di un piccolo ballatoio tra un’evidente lama staccata e la parete, cui segue la fessura della prima lunghezza. Bollo giallo molto sbiadito e due spit.

seconda lunghezza

Relazione

L1, V+, III, 25 metri: salire direttamente per la fessura sopra la lama che distingue l’attacco con alcuni passi atletici, ottime possibilità per proteggersi con ogni tipo di friend, poi piegare leggermente a dx. (2 chiodi; S1 su 2 spit)

L2, IV+, V, 25 metri: superare la successiva lama staccata e proseguire nel diedro fessurato con lame verticali in bella arrampicata in spaccata, fino ad uscirne verso sx ad un comodo punto di sosta. (2 chiodi; S2 su 2 spit)

Qui conviene spostarsi circa 5 metri a sinistra su cengia e sostare alla base del tiro successivo su 1 chiodo e 1 spit.

ancora sulla L2

L3, V+/A1, 20 metri: salire il diedro strapiombante fessurato (vecchio cuneo) con faticosa arrampicata ad incastro (utili doppi friend 0,75 ed 1 e staffe se si sale in artif, le difficoltà in libera arrivano al 7A come descritto da Grassi). Risalire poi il diedro fino a quando perde di verticalità, uscire a sx per poi rientrare sul fondo del diedro. Sosta scomoda. (2 chiodi; S3 su 2 spit)

L4, V+, 35 metri: proseguire nel diedro prima faticoso poi più facile fino ad un ripiano (sosta possibile, 2 spit). Superare quindi il muretto a destra della sosta e uscire in placca, dove si prosegue con bella arrampicata in placca fino a sostare sotto il tettino. (5 chiodi; S4 su 1 chiodo e 1 clessidra)

L5, V e VI, poi IV, 30 metri: proseguire seguendo la fessura a sx in direzione di un albero secco, salire dritti fino a 2 chiodi sotto il tettino, spostarsi a sx e vincere il tettino uscendo in placca, guadagnando la sommità del I° salto, sosta un po’ alta ma molto comoda. (4 chiodi; S5 su 2 spit)

Sulla sesta lunghezza 

L6, V poi IV, 25 metri: traversare a dx fino a doppiare lo spigolo, risalire la larga fessura, quindi seguire il diedro-canale adagiato disturbato da molte spine che riporta a sx con uscita molto esposta dove si incrocia uno spit della via “Superplus”, seguito da un comodo terrazzino. (4 chiodi e 1 spit; S6 su 2 spit,  presenti anche 2 vecchi chiodi e una piastrina artigianale)

L7, IV+ poi III, 35 metri: superare direttamente lo strapiombino uscendone a dx e proseguire per lo spigolo su belle placche tendendo leggermente a dx. (3 ch., S7 su 2 spit)

L8, III+ poi II, 30 metri: salire ancora diritto sullo spigolo e la crestina orizzontale alla sommità del II° salto; da qui spostarsi a sx qualche metro e guadagnare la sommità di un blocco alla base di un diedrino. (S8 su 2 spit)

nona lunghezza: la variante Appiano

L9, V+ poi IV, 40 metri: variante Appiano, salire il diedro delicato superficiale e aperto, parallelo al più evidente e profondo diedro di dx, spostarsi a sx per placca con bella fessura a destra, superare con decisione uno strapiombo e il seguente diedro verticale che sfocia alla sommità del III° salto. (4 chiodi; S9 su 3 spit)

L10, III-, 20 metri: più facilmente fino alla sommità del IV° salto, per crestina orizzontale e spigolo.

Monaviel il tasso secolare

Discesa: consigliata in doppia. Dalla sommità del IV risalto ci si cala fino a S9. Da S9 lunga calata fino a S7. Da S7 ad una sosta posta in placca leggermente a valle di S5, al di là di un canale. Da questa sosta ci si cala seguendo la linea di spit sottostante fino ad una sosta aerea su cengetta. Da qui con una lunga calata si arriva a terra ma è consigliabile effettuare un calata intermedia fermandosi alla sosta sulla cengia per rischio di incastro in fase di recupero (alberi). (1h30).

Bellissima mulattiera verso Monaviel

E’ anche possibile, raggiunta la sommità del IV° risalto, percorrere pochi metri in direzione del punto più basso della crestina, imboccare il canale ad est e scenderlo integralmente, talora con semplici passaggi in arrampicata o aiutandosi con 2 brevi doppie, fino a raggiungere il blocco tavolare, deposito dei sacchi (soluzione sicuramente più laboriosa e non verificata dai ripetitori).

Monaviel la chiesetta

Note: abbiamo effettuato la salita il 22 marzo 2023, godendo di un’assoluta solitudine e di un tiepido sole che, insieme al venticello fresco, ci ha regalato le condizioni di scalata migliori. Nonostante lo sperone e le sue creste siano noti quale palestra d’allenamento, come peraltro cita anche il vetusto cartello segnaletico incontrato lungo l’avvicinamento, l’ascensione si connota come un’interessante avventura di media montagna su una via sicuramente d’ambiente. L’avvicinamento relativamente lungo e laborioso aiuta sicuramente nel limitare un accesso di massa. In questa stagione non è necessario il machete per farsi largo tra le spine  nell’avvicinamento come riportano alcune relazioni. La roccia è quasi sempre ottima e poco lichenata, un entusiasmante serpentino ricco di fessure, lame ed appigli netti, l’arrampicata è sempre fisica e sostenuta.

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