Antonio Cotta

19 Mag 2025 | Articoli e racconti, News & Articoli

Antonio Cotta

 

Antonio Cotta, scomparso qualche anno fa, è un personaggio poco conosciuto, da sembrare quasi secondario nella storia dell’arrampicata delle vallate alpine occidentali, e invece fu uno dei grandi protagonisti di quella stagione che vide la scoperta e la valorizzazione di pareti e guglie fino ad allora mai prese in considerazione. E lo fu soprattutto nel Vallone di Sea dove “vide” tanti itinerari e scoprì pareti ancora vergini, come quel gioiello di granito che è l’Uja di Mombran, incastonato nelle pieghe di una montagna lontana, selvaggia e solitaria.

Cotta, dai racconti di chi lo ha conosciuto e frequentato, era un personaggio schivo e riservato e forse è anche per questo motivo che il suo nome e il suo operato sono passati in secondo piano e la memoria delle sue gesta è andata perduta. Basta pensare alla nota “Cresta della Cittadella”, una grande classica molto apprezzata per la sua bellezza ma la cui scoperta e salita viene quasi sempre attribuita a Isidoro Meneghin, fu invece una delle scoperte di Cotta che la propose a Meneghin e insieme la salirono nel giugno del 1981.

 

Cotta non si dedicò solo alla scoperta, all’esplorazione e alla scalata delle pareti di roccia ma fu, restando nell’ambito delle attività di montagna, un alpinista poliedrico che praticò anche la disciplina dello sci ripido. E’ stata quindi una figura interessante, la cui memoria è un peccato vada perduta, per quello abbiamo pensato di pubblicare qualcosa su di lui. L’articolo che leggerete è stato scritto da Roberto Bonis, che ringraziamo, grazie all’intercessione del comune amico Renato Onofri, che fu anch’egli compagno di Cotta.

 

cliccare qui per l’ARTICOLO : Antonio Cotta

 

A tal proposito riportiamo un estratto del pezzo scritto da Renato per la guida “Val Grande in Verticale”, narra l’avventura del primo tentativo di salita del “Torrione del Gallo”, scoperto, guarda caso, ancora da Cotta. Quella volta però la pioggia impedì la prima salita che venne poi realizzata in solitaria da Meneghin.

” (…) Ci fu anche un’altra persona che mi fece conoscere l’anima profonda di Sea: Antonio Cotta, modesto quanto instancabile scopritore di valli e pareti. Partendo da dietro il Santuario percorremmo un sentiero, quasi scomparso, che aggirando i salti di roccia per cenge, tagliava tutta la montagna sopra le pareti. Passando all’attacco della Cresta della Cittadella poi al Gias Leitosa Primo per terminare al Gias Leitosa Secondo. Il sentiero era incredibile, Antonio mi fece notare tratti dove enormi lose erano state posizionate per favorire il passaggio delle mandrie; l’idea che fossero passati da lì con gli animali mi lasciò con un profondo senso di ammirazione per quei pastori. Il gias era formato da un’enorme stanza, quasi tutta coperta, lastricata perfettamente con lose e canali di scolo, fu un bivacco d’altri tempi in un’atmosfera ottocentesca. Il giorno dopo tentammo il “Torrione del gallo” ma un temporale con grandine ci indicò la strada per Forno (…)”

maggio 2025

 

Le ultime News

Bec Tirsi (1732m) – Anello

Bec Tirsi (1732m) – Anello

ANELLO DEL BEC TIRSI   Dislivello: 800m D+ Lunghezza dell’anello completo: 10km Difficoltà: EE Segnavia: 306, 304 Località di partenza: Migliere (Groscavallo), 1050m Località di arrivo: Bussoni (Chialamberto), 919m   Il Bec Tirsi è uno sperone roccioso a...

leggi tutto

I Partner

CHIEDICI INFORMAZIONI

3 + 12 =