Lago del Ru (2585m) per il “Labirinto Verticale”

21 Giu 2023 | Escursionismo, News & Articoli

LAGO DEL RU (2585m) PER IL “LABIRINTO VERTICALE”

Carta Fraternali N°8

 

ALPI: Graie Meridionali

VALLE: Val d’Ala

LOCALITA’: Balme (1440m)

CARTOGRAFIA: IGC N°103 ; FRATERNALI N°8

SENTIERO N°: 229 – 227

ESPOSIZIONE: sud

QUOTA PARTENZA / QUOTA MASSIMA: 1440m / 2630m

DISLIVELLO TOTALE: 1200m

DIFFICOLTA’: EE

ATTREZZATURA OCCORRENTE: zaino, scarponcini da escursionismo

 

ACCESSO:

Da Lanzo seguire le indicazioni per la Val d’Ala (Ceres, Ala di Stura, Pian della Mussa) e arrivare fino a Balme. Superata la strettoia a inizio paese posteggiare nell’ampio parcheggio a sinistra sotto al livello della strada.

Il Lago del Ru ancora gelato a giugno 

 

DESCRIZIONE ITINERARIO:

Tornare sulla strada e risalirla brevemente, subito dopo la fine del parcheggio sulla destra si nota un evidente cartello con l’indicazione “Labirinto Verticale”. Inoltrarsi nei vicoli del paese seguendo l’ottima segnaletica e giungere nello spiazzo a destra dello storico Albergo Camusot (ora, 2023, in parte bruciato). Prendere il sentiero segnalato che sale tra l’erba a destra dell’edificio e in breve arrivare ad un bivio. Prendere la traccia di destra seguendo l’indicazione “Labirinto Verticale” e per boschetti, praterie e pietraie dirigersi verso la Cascata del Rio Pissài, arrivando alla base di una falesia attrezzata per l’arrampicata. La traccia, indicata da bolli rossi, va a destra per poi salire verso sinistra sopra i salti rocciosi.

nel Labirinto

Si incontrano alcuni tratti attrezzati con catene e corde che agevolano la salita. Il sentiero continua a traversare lungamente verso sinistra fin sotto la direttrice della grande parete nera sovrastante. Qui inizia a tagliare a destra portandosi alla base dello spigolo di destra della parete e quindi risale nuovamente prima direttamente e poi verso sinistra infilandosi in un ripido canalone attrezzato con corde fisse metalliche. Superato questo tratto si perviene a una zona meno ripida su una spalla che si segue fino al bivio dove giunge il sentiero della Normale di Balme N°228 (quota bivio 2358m). Dal bivio si svolta a destra seguendo le indicazioni per il Lago Mercurin. Salita una rampa si perviene sul costone con prati pietrosi.

vista su Balme

Dopo breve si dovrebbe trovare un secondo bivio di difficile individuazione. La traccia di destra (segni rossi sbiaditi), abbassandosi verso il Vallone del Rio Pissài, porta al Lago del Mercurin mentre quella che sale dritta sulla dorsale (segni bianco/rossi, ometti e segni rossi sbiaditi, tra i due questo tracciato è quello più evidente) porta al crestone che domina dall’alto il Lago Mercurin (quota che si raggiunge: 2630m circa). Qui sbuca il canalone che sale dal lago, in parte innevato fino a giugno.  Da questo punto seguendo sinistra (ovest) la traccia ancora bollinata bianco/rossa (sentiero N°227, TU) con leggera discesa si perviene al Lago del Ru (2585m). A questo punto la soluzione più consigliabile è proseguire sul sentiero N°227, TU (segni bianchi/rossi) verso il Pian della Mussa. Dopo una breve risalita il sentiero scende su prati pietrosi fino all’Alpe della Rossa (2230m) per poi abbassarsi all’Alpe Rulè e quindi alle Grange della Mussa (1767m), poste più o meno a metà pianoro. Si segue quindi la strada asfaltata fino al fono del Piano prendendo poi sulla destra la stradina pedonale che scende a Balme.

Come tempo complessivo per il giro contare circa 5 ore.

le cenge del Labirinto

NOTE:

L’ascesa al Lago del Ru passando per il “Labirinto Verticale” permette di trascorrere una giornata in una montagna ancora incontaminata e selvaggia, di grande bellezza e suggestione, di scoprire passo dopo passo le cenge e i canali che permetteranno di superare il complesso e dirupato versante sud dell’Uja di Mondrone. Per giungere al piccolo lago, incastonato tra le rocce rossastre che qui dominano, sono possibili diverse varianti, tra le quali anche quella di toccare prima il più grande Lago del Mercurin, aumentando però dislivello e lunghezza della gita. Sul percorso, ma in generale su tutto questo versante, sono numerose le incisioni dei pastori. Iscrizioni antiche, molto spesso solo delle iniziali con l’anno, che ci riportano però indietro nel tempo, agli inizi del 1800 se non prima, quando ancora questa solatio versante era utilizzato per far pascolare capre e pecore. Ora è il regno incontrastato degli stambecchi.

Antica incisione di un pastore

Seppur sempre camminabile il tratto del “Labirinto Verticale” è in parte attrezzato con corde, catene e funi metalliche che agevolano l’ascesa. Il percorso è ripido e a tratti esposto pertanto è consigliabile ad escursionisti esperti, in grado di muoversi su terreni selvaggi. Usciti dal Labirinto il terreno diventa camminabile ma la segnaletica, non sempre così evidente, richiede una buona dimestichezza di orientamento, in particolare in caso di nebbia. Si sconsiglia di intraprendere l’ascensione con brutto tempo o temporali, il casco potrebbe essere utile per la presenza degli stambecchi sulle cenge soprastanti.

 

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